Dall’eiréne allo shalom: la pace come verità antropologica

II Ciclo

Teologia Pastorale

Pastorale



Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

Mostrare lo specifico cristiano del concetto di pace partendo dall’analisi biblica del termine shalom in dialogo con il concetto di pax romana dell’eirene greco. Dopo una presentazione del dato biblico in bilico tra la violenza fratricida della prima coppia di fratelli Caino e Abele (Gen 4,8)  e la necessità di una convivenza pacifica tra i popoli che accetti il confronto con le altre lingue (Gen 11,1-9), si mirerà a presentare una riflessione antropologica a partire dal dato storico mettendo in confronto la riflessione dei Padri Greci e Latini con la riflessione teologica sistematica del Nocevento. Si comprenderà come la categoria della pace sia tutt’altro che pacifica. Lungi da ogni pacifismo che si potrebbe imporre come nuova dittatura per anare il naturale conflitto umano che nasce dalle differenze, si presenterà la categoria pasquale del dono di pace del Risorto come categoria antropologicamente fondativa per una teologia della pace che ristabilisca i rapporti tra fratelli a partire da un dono primigenio. Infine, la proposta del teologo tedesco Eberhard Jüngel espressa nel saggio L’essenza della pace, sarà la base di appoggio per poter declinare piste e paradigmi nuovi per una teologia della fratellanza universale.  


Programma:

Il desiderio di pace può essere considerato come cifra cristologica che dice l’uomo nella sua interezza, nella sua tensione escatologica e quindi nella sua dinamica governata dalla sicurezza creativa rispondente al concetto biblico di shalom. Si presenteranno le categorie principali della pace e della legittima difesa a patire dai primi secoli del cristianesimo, del martirio e dell’arrendevolezza al male, per approdare all’enciclica Pacem in Terris; si mostrerà l’evoluzione teologica del concetto di pace storica, dalla giustificazione della guerra giusta ad un cambio di paradigma, per approdare al recente magistero di Papa Francesco e soprattutto al documento di Abu Dhabi e all’enciclica Fratelli tutti, sulla fratellanza universale. Un capitolo importante del corso sarà dato dalla teologia del mediterraneo dopo Evangelii Gaudium, per una seria assunzione della storia in seno alla teologia. Dal punto di vista teologico si mostrerà come la pace che il Risorto consegna ai suoi discepoli sia un dono per una fraternità nuova e per rapporti risorti, da qui le tesi che traducono nella storia la verità dell’uomo come «essere per la pace» e che coronano la nuova antropologia teologica di Jüngel. 

Metodo:
Il corso avrà delle lezioni frontali e dei momenti di condivisione laboratoriale. La valutazione avverrà attraverso un elaborato scritto (30%)  e un colloquio orale finale (70%). 


Avvertenze:
Bibliografia:

Francesco – Ahmad Al-Tayyeb, Documento sulla fratellanza umana e la convivenza comune del 4 febbraio 2019; Francesco, Fratelli tutti. Lettera enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale del 3 ottobre 2020; E. Jüngel, L’essenza della pace. Un’antropologia teologica, Morcelliana, Brescia 2022. C. Theobald, I racconti di Dio. Pensare la teologia narrativa, EDB, Bologna 2015; M. Dal Corso (ed.), Teologia dell’ospitalità, Queriniana, Brescia 2019; W. Härle, Dignità. Pensare in grande dell’essere umano, Queriniana, Brescia 2013; L. Tolstoj, Guerra e pace (qualsiasi edizione). 

Articoli di riviste 
A. Nugnes, Fraternità: una proposta “cristiana” per il mondo. Fratelli tutti e la questione dello specifico cristiano, in Rassegna di Teologia (4/2021), 29-44; M. Cassan, L’anarchisme chrètien, in Études 4294 (Juin 2022), 79-90; S. Biancu, L’autorité et la généalogie de la liberté, in Revue d’éthique et de Théologie morale 313 (mars 2022), 83-93.