Forme e manifestazioni della religiosità mediterranea: tra dialogo e discernimento
Ecclesiologia
Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti
Il corso di articolerà in due parti: la prima svilupperà le principali tematiche riguardanti l’esperienza religiosa dell’homo religiosus (origine, essenza della religione, suoi elementi costitutivi); la seconda presenterà le tradizioni religiose menzionate.
Contenuti:
Il corso si propone di avviare alla conoscenza del fenomeno religioso presente nelle nostre società mediterranee rappresentato, in particolare, dall’islam e dall’ebraismo – quali grandi tradizioni storiche – e dai Testimoni di Geova e dai mormoni, come nuovi movimenti religiosi. L’approccio alle diverse religioni è diversificato. Con i musulmani e gli ebrei, si tratta individuare teologicamente il loro rapporto con la grazia pasquale (GS 22) e di cooperare per la costruzione di un mondo più fraterno (FT 271). Con le altre forme religiose occorre operare quel discernimento (1Ts 5,21) pastorale capace di «valutare i motivi del fenomeno e per trovarvi risposte adeguate» (Cei, Nota pastorale 1993, n. 31). Mediante un’analisi interdisciplinare, che si avvale delle Scienze della religione (storia, fenomenologia, antropologia, sociologia) il corso intende studiare sia la struttura e l’essenza del fenomeno religioso sia quelle espressioni religiose, antiche e nuove, le quali interpellano teologicamente il sapere credente e impegnano nella prassi del dialogo.
Metodo:
Il corso sarà svolto attraverso lezioni frontali, nelle quali è richiesta la partecipazione attiva degli studenti. L’esame si svolgerà in forma orale.
Bibliografia:
M. Di Tora, Religioni, teologia, dialogo. Il Dipartimento di teologia delle religioni e la “Rete Teologica Mediterranea”, in V. Impellizzeri – S. Rindone (edd.), Paradigma Mediterraneo. Per una filosofia e una teologia contestuali, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2025, 183-226; C. O. Tommasi, Religioni. Una storia globale, Le Monnier Università, Milano 2024.