Le cristologie del libro dell’Apocalisse: bricolage o sintesi?

II Ciclo

Teologia Biblica

Biblico



Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

L’identità di Gesù non ha certo smesso di interrogare chi in un modo o in un altro si confronta con la letteratura neotestamentaria e i tentativi di interpretarla che in essa è possibile rilevare.  In ognuno degli scritti del NT è possibile attingere una o più prospettive da cui il movimento cristiano sin dall’inizio ha colto la messianicità di Gesù e il suo statuslegato agli eventi pasquali. Non si può parlare di una definizione monolitica né semplicemente di diversificazioni derivanti dalle visioni messianiche giudaiche ma di un processo innovativo all’interno delle stesse che finisce per attribuire a Gesù prerogative divine. Questo processo ha un suo punto emblematico nel libro dell’Apocalisse all’interno del quale, grazie anche alle stratificazioni interne, è possibile attingere un complesso di dati molto articolato, che spinge verso un tentativo di sintesi probabilmente più accentuato rispetto a tutti gli altri scritti del NT.  Dopo una parte introduttiva che toccherà in generale la struttura del libro e gli aspetti della sua formazione, l’indagine si concentrerà sulla tematizzazione cristologica messa a punto in primo luogo attraverso la rilevazione dei dati generali (rappresentazioni visive, formule autorivelative, ricostruzione di possibili background) e in seconda battuta su alcune linee di approfondimento che possano mettere in luce il senso dei processi di ripresa e di innovazione delle tradizioni messianiche all’interno della prospettiva apocalittica.


Contenuti:

Le due rappresentazioni cristologiche maggiori del libro dell’Apocalisse, il Figlio dell’uomo e l’Agnello, mettono a confronto due grandi prospettive messianiche quella celeste e quella davidica variamente attestate nel giudaismo del secondo tempio e nei primi scritti del movimento cristiano. Il contatto è particolarmente evidente nella successione dei titoli cristologici che aprono i sette messaggi alle Chiese (Ap 2-3). Inoltre, il libro contiene rappresentazioni del Cristo che si pongono su ulteriori ambiti di ricerca rispetto a queste due linee interpretative. Il corso si prefigge di sviscerare i dati nella loro completezza per comprendere fino a che punto questo bricolage porti a una sintesi o se, piuttosto, sia esattamente questo accumulo di elementi la sintesi.


Metodo:

Lezioni frontali, esame orale.


Bibliografia:

Dunn J.D.G., Christology in the Making, SCM Press, London 1980; Hannah D.R., Michael and Christ, Wips and Stock, Eugene, 1999; Panzarella S., L’Angelo e Giovanni. Teologia, cristologia ed estetica nel libro dell’Apocalisse, Cittadella, Assisi 2015; Panzarella S., Visione del Cristo Angelo in Apocalisse, Cittadella, Assisi 2016; Piazzolla F., Il Cristo dell’Apocalisse, EDB, Bologna 2020.