La “morale pasquale”, per un dialogo fecondo con il mondo
Teologia Pastorale
Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti
L’ermeneutica pasquale comporta una necessaria circolarità del rapporto tra fede professata, celebrata e vissuta (confessio fidei, confessio laudis, confessio vitæ). Dalla Pasqua scaturisce la salvezza per ogni uomo, per la storia e per il mondo intero. Il mistero della salvezza va compreso nella sua imperatività, per un discernimento operativo che, nell’ottica di una dinamica dialogico-salvifica, qualifica la vita morale del credente in senso profetico, prospettando sempre un “oltre”, per superare condizionamenti e situazioni conflittuali, sollecitando la coscienza a una “responsabilità pasquale”.
Contenuti:
La riflessione teologico-morale è ancorata alla Pasqua, fondamento della proposta morale cristiana che in essa radica la sua articolazione.
Il corso intende assumere e approfondire come principio genetico e operativo dell’imperativo etico cristiano il mistero pasquale, che rende possibile e attuabile nella vita morale, mediante la conformazione a Cristo, l’edificazione del regno di Dio nella storia, assumendone le istanze, le ansie e le speranze, per dispiegare nel mondo il progetto di salvezza.
Metodo:
Sono previste unitamente alle lezioni frontali alcune letture di approfondimento che consentiranno allo studente di aprire piste di ricerca e di riflessione. Oltre alla partecipazione attiva e critica è richiesto un esame in forma di colloquio.
Bibliografia:
P. Cognato – A. Parisi – S. Leone – A. Lipari, Quando la morale celebra la Pasqua, Soveria Mannelli 2017; T. Goffi, Morale pasquale, Queriniana, Brescia 1968; S. Bastianel, Vita morale nella fede in Gesù Cristo, Cinisello Balsamo 2005; D. Abignente – S. Bastianel, Le vie del bene. Oggettività, storicità, intersoggettività, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2009.