La Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” Augura un Santo Natale 2014

L’ormai imminente festa del Natale del Signore riveste un significato speciale per noi che siamo impegnati nello studio della teologia. Docenti, ricercatori e studenti, infatti non siamo intenti nello studio del significato astratto di una Parola eterna, ma ci assumiamo il compito di meditare, cioè di entrare in relazione intima con una Parola che si è fatta carne dell’uomo, una Parola che parla nel tempo con il linguaggio dell’uomo, e perciò di mediare oggi ad ogni uomo l’inesauribile messaggio di un Dio che nel farsi uomo si comunica nella sua umanità.

Lo studio di Dio e del suo avvento nel tempo dell’uomo, la teologia, conduce inconfondibilmente alla contemplazione dell’uomo in relazione con Dio, una relazione definitiva e irrinunciabile con la vita e la storia. Il compito principale della teologia, del far teologia e di mediare la teologia è, e rimane sempre e solo, quello di mantenere unite queste due dimensioni, l’umano e il divino, l’eterno e la storia, la vita e la fede, lo studio e l’interiorità.

La Facoltà, con i suoi oneri e le sue aspirazioni, deve perciò essere vista come una dimensione privilegiata di quella tenda piantata dalla Parola in nobis, in mezzo a noi e fra noi, attraverso cui, per entrare in relazione con noi e con il tempo da lui visitato e abitato, Dio – cito alcune parole della traccia che prepara al Convegno ecclesiale di Firenze 2015 – “procede senza termine in direzione dell’uomo, scegliendo di diminuire: Se è già l’Altissimo, allora si abbassa sino a terra; se è già il Signore, allora entra nella condizione del servo; se è già pienezza, allora si svuota di Sé, rinuncia alle sue divine prerogative e abbraccia la morte (cf. Fil 2,6-8)”.

Ci auguriamo in questa solenne vigilia di quella felice festa che ha elevato l’uomo alle altezze del cielo, mentre scambiamo gli auguri natalizi, di apprezzare l’immenso dono che la Parola fa a noi che ci dedichiamo al suo servizio sulla terra, allorché dispiega la sua grandezza e la conserva nell’umiltà della comprensione pur sempre limitata della nostra intelligenza, allorché si svuota per riempire questa nostra intelligenza della sua pienezza, che sempre eccede la nostra capacità, allorché si affida, come un giorno a Maria, e più tardi agli apostoli, alla nostra capacità di generarla con assiduità materna nel tempo e di portarla con lo zelo dei testimoni negli spazi e nelle frontiere dell’uomo.

Non credo sia auspicabile migliore augurio, che quello di mantenerci saldi in questa relazione unificante resa tale dalla beata Incarnazione, da cui è determinato il nostro servizio ecclesiale e la partecipazione a quella missione che iniziata a Betlemme non avrà mai termine finché ogni uomo amato da Dio non apprenda la buona notizia che Dio ha visitato la terra e vi ha fatto germogliare nuovi semi di giustizia, di pace e di amore per tutti. L’augurio che la nostra Facoltà esprime in questa festa in cui umili pastori e magi sapienti adorano Dio nell’umanità di Gesù, è di esprimere fedeltà a Dio rimanendo fedeli all’uomo.

 

Buon Natale!

Il Preside
Mons. Rino La Delfa