Storia della drammatica sacra e dello spettacolo devozionale in Sicilia

Lo studio offre un interessante quadro storico della produzione scenica e delle manifestazioni della devozione in Sicilia dal medioevo ai nostri giorni, con un’attenzione al ruolo eminente della Compagnia di Gesù in età moderna. Approfondisce diversi aspetti della drammatica sacra a partire dalla storiografia e dai testi, per passare al rapporto tra arte drammatica e arti figurative, tra iconografia, codici, miniature e teatro sacro, tra architetture sacre, piano urbanistico e paesaggio, tra teorie sulla tragedia regolata, tecnica di rappresentazione e apparato scenico, per giungere alle realizzazioni nelle città e ai rilievi significativi e alle valutazioni critiche.
Perseguendo sul percorso storico lo specifico della drammatica sacra, il denso saggio consente di cogliere le peculiarità di ogni epoca giacché mette in rilievo anzitutto le forme laiche e al contempo il nesso tra la logica di dominio e di potere e la performance di ispirazione sacra; analizza lo sviluppo della rappresentazione religiosa come festa cittadina e come spettacolo devozionale nei quartieri, l’influsso di diverse componenti nella configurazione del teatro in Sicilia, il ruolo dei gesuiti, la loro attenzione alla pedagogia, alla retorica e alle arti e la tipologica del loro teatro con le pratiche sceniche; mostra il declino della ritualità siciliana e il libero sfogo all’esibizione di un fastosità effimera (dalla Presentazione).

GIOVANNI ISGRÒ è docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Palermo. Le sue ricerche riguardano la storia dello spettacolo in Sicilia, il teatro barocco nell’area mediterranea, il teatro sacro in Europa nel Medioevo e nell’età moderna, la scena gesuitica nel centro e sud America e in Giappone, il teatro dannunziano, la rivoluzione del teatro in Europa fra Otto e Novecento. I suoi numerosi saggi sono stati pubblicati presso le più autorevoli Case Editrici nazionali di settore e Riviste di primo livello. Vincitore del Premio Nazionale di Saggistica Dannunziana 1994 (Pescara) e del Premio Pirandello 1996/97 per la saggistica teatrale, negli ultimi anni ha approfondito i suoi studi sul teatro sacro ed ha continuato costantemente la sua attività nel campo della drammaturgia e della regia del teatro festivo urbano iniziata negli anni Ottanta.