Cristologia “alta” e messianismo giudaico negli scritti giovannei

II Ciclo

Teologia Biblica

Biblico



Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

La prima parte del corso riprenderà gli aspetti salienti del dibattito sulla cristologia neotestamentaria, in particolare quella giovannea, a partire dalle pubblicazioni più recenti in materia, soprattutto quelle afferenti alla John within JudaismSchule. La seconda proverà a scandagliare gli argomenti pro e contro l’interpretazione della cristologia giovannea come forma di messianismo giudaico.


Contenuti:

Il corso si propone di approfondire il dibattito sulla cristologia neotestamentaria che, basato per lungo tempo sulla contrapposizione tra una cristologia “bassa” (relativa all’umanità del Messia), ancora riconducibile ai confini tradizionali del giudaismo, e una “alta” (relativa alla divinità del Messia), ormai definitivamente modificata da influenze ellenistiche, ha considerato l’interpretazione giovannea della figura del Cristo (Logos divenuto carne; Dio; Signore), come quella ormai più lontana dal messianismo giudaico. Le pubblicazioni più recenti, in forte controtendenza rispetto a tale assunto, permettono di ripensare in modo diverso il dibattito: l’attesa di un messia celeste e con tratti divini sembra, infatti, caratterizzare alcuni filoni del messianismo giudaico ricostruibile a partire dalla letteratura peritestamentaria.


Metodo:

Il corso si svolgerà mediante lezioni frontali.


Bibliografia:

R.E. Brown, Introduzione alla cristologia del Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia 1995 (ed.ingl. 1994). M. Karrer, Gesù Cristo nel Nuovo Testamento, Paideia, Brescia 2011 (ed.ted. 1998). R.A. Bühner, Messianic High Christology. New Testament Variants of Second Temple Judaism, Baylor University Press, Waco (TX) 2021.