Estetica filosofica

I Ciclo

Corso Istituzionale di Teologia

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Anno di corso: 5
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

L’Estetica si offre come discorso filosofico per viam Pulchritudinis: percorso che cerca di intercettare il vincolo tra il materiale e lo spirituale, il legame reciproco dei sensi con il senso, fino ad incrociare l’implicarsi di immanenza e trascendenza. Un corso di estetica situato a compimento degli studi di filosofia ed a conclusione degli studi del i ciclo istituzionale di teologia non può non affidare il compito di pensare, di queste discipline, la problematica e perciò inesauribilmente feconda prossimità: puntando a che lo studente argomenti intorno alla bellezza come modo eminente del darsi dell’essere e del dirsi di Dio all’uomo.


Programma:

Il corso elabora una “teoria” della bellezza attraverso una riflessione sull’arte, accostando la parabola storico-critica delle tappe più significative dell’estetica (i parte) ad una prospettiva speculativa che provi a cogliere la bellezza come “trascendentale” (ii parte). Le lezioni accompagnano nella rimeditazione di quanto la bellezza, a motivo della sua valenza analogica, continua fondamentalmente a “evocare” nel corso della vicenda del pensiero: sia esplicitamente, “pro-vocando” a partire dal suo modo di darsi nell’opera d’arte, sia implicitamente, “in-vocando” il nesso ultimo con una teologia che ha da annunziare la fede in Gesù Cristo, Verbo fattosi carne, dono a noi dal Padre, grazie al suo santo Spirito. Si tratta di: 1. Estetica come filosofia, filosofia come estetica; 2. Poetica ed estetica; 3. Bello di natura, bello d’arte, essere bello; 4. Il Bello e il Brutto; 5. Il Bello: oggettivo, soggettivo, trascendentale? 6. Valenza dell’affettività umana; 7. Una filosofia “dal” sentimento? 8. Fenomenologia, ermeneutica, metafisica del Bello; 9. La lezione di Platone, Aristotele, Kant, Kierkegaard, Nietzsche, Heidegger, Adorno, Gadamer, Ricoeur; 10. Teologia estetica e/o estetica teologica: una riflessione filosofica; 11. Perchè i poeti? Ciò che nell’opera è in opera.
 
Metodo:
La riflessione viene condotta prevalentemente attraverso lezioni frontali, che dispongono al dialogo in classe. Potrà farsi uso della multimedialità per favorire l’approccio fenomenologico nella trattazione delle unità didattiche. Prerequisiti: le nozioni fondamentali del corso istituzionale di metafisica (tematica della relazione essenza-esistere; problematica dei trascendentali; questione dell’analogia).Oltre ad una partecipazione attiva alle lezioni, è richiesto un colloquio finale su un tema approfondito a scelta dallo studente e su domande poste dal docente sui contenuti del corso nella sessione ordinaria di esami.


Avvertenze:
Bibliografia:

M.A. Spinosa, Per viam pulchritudinis. La contemplazione, opera della bellezza, Città Nuova, Roma 2017; R. Bodei, Le forme del bello, Bologna 1995; P. Gilbert, Corso di Metafisica. Pazienza d’essere, Milano 1997, pp. 309-321; M.A. Spinosa, Per viam pulchritudinis: l’itinerario metafisico di Virgilio Melchiorre, in «Laurentianum», 53 (2012) pp. 233-305; L. Stefanini, Estetica, Roma 1952, pp. 66-77, 93-105, 108-111; H.U. von Balthasar, Gloria, Milano 1971, vol. iv, pp. 355-371. Consigliata: B. Forte, La porta della bellezza, Brescia 2001; M. Heidegger, Sentieri interrotti, Firenze 1990; M.A. Spinosa, La filosofia, passione del pensare. Spunti da L’Homme faillible di P. Ricoeur, in Aa.Vv., Impense adlaboravit. Scritti in onore del cardinale S. Pappalardo, Palermo 1999, pp. 301-312; C. Valenziano, Scritti di estetica e di poetica. Su l’arte di qualità liturgica e i beni culturali di qualità ecclesiale, Bologna 2000; M. Naro, Dentro ogni cosa mostrare Dio. Chiesa e artisti insieme per educare alla fede: tematiche, indicazioni, prospettive nel magistero contemporaneo in «Parola e Tempo», 12 (2013) pp. 265-282.