Il potere del denaro che mistifica e il vigore del profeta che denuncia

II Ciclo

Teologia Biblica

Biblico



Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

Il corso propone uno studio accurato delle coordinate principali del messaggio profetico riguardante la denuncia del perverso meccanismo di accumulo della ricchezza, che nasconde il radicale istinto dell’egoismo. L’ingordigia che spinge ad avere l'esclusiva sui beni del mondo, fa uso dello strumento più potente che è il denaro, mediante il quale l’uomo s’illude di essere padrone della vita e della morte. Lo studio tiene conto della posizione del Profeta, il quale rivolge le sue violente invettive contro i crimini dei ricchi e prospetta l’istaurazione di un nuovo tessuto sociale improntato alla ricchezza della fraternità, ove Dio è deciso a dare gratuitamente la sua giustizia e il suo pane ai poveri.


Contenuti:

Si mostrerà come il divario sociale generato dalla diversa assegnazione della ricchezza all’interno del corpo di Israele è uno dei grandi temi presenti nella letteratura profetica. La disuguaglianza tra «poveri» e «ricchi» deriva dalla smania dei potenti, che mai si saziano di quanto possiedono.


Metodo:

La riflessione viene condotta attraverso lezioni frontali. Oltre a una partecipazione attiva alle lezioni, allo studente è richiesto di preparare i testi biblici presentati nelle lezioni facendo uso della bibliografia offerta. La prova finale consisterà nell’esame orale.


Bibliografia:

Testo di studio: B. Marconcini, Profeti e Apocalittici, Logos. Corso di Studi Biblici 3, Torino 2007.

Letture consigliate: L. Bruni – N. Riccardi – P. Rota Scalabrini – P. Sequeri, L’uomo spirituale e l’homo oeconomicus. Il cristianesimo e il denaro, Milano 2013; P. Rota Scalabrini, «Il primo Testamento e la ricchezza: benedizione o tentazione?», in Denaro, ricchezza, uso dei beni, PSV 42 (2000), 11-29.