Povertà e ricchezza nel Cristianesimo antico (I-V secolo)

II Ciclo

Ecclesiologia

Ecclesiologico



Anno di corso: 1
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

Il corso introdurrà allo studio dei testi biblici relativi al tema della povertà e della ricchezza, per giungere alle diverse interpretazioni patristiche che se da un lato riconoscono la negatività del possesso dei beni materiali, dall’altro ne esaltano la bontà e il dovere della condivisione.

Beni terreni e povertà sono oggetto di una duplice valutazione: se da una parte la povertà è avvertita come valore positivo, dall’altra la ricchezza con tutte le sue preoccupazioni e i piaceri della vita allontana dal banchetto di nozze. Il denaro è un padrone tiranno perché soffoca la parola del vangelo. La ricchezza tenuta per sé stessi è iniqua, ma se donata e condivisa, può mutare la condizione del povero. La vera ricchezza, infatti, è possedere il Logos immortale.


Contenuti:

Il corso, a partire dall’interpretazione della pericope marciana del “giovane ricco” (Mc 10,17-31) e della parabola del ricco stolto (Lc 12,16-21), cercherà di comprendere in che modo le prime comunità cristiane abbiano elaborato il rapporto tra annuncio evangelico, beni terreni e istanze sociali.


Metodo:

Il corso prevede lezioni frontali tenute dal docente sulla base delle fonti. Sarà offerto allo studente un elenco di opere degli autori dei primi cinque secoli, con la possibilità di scelta. L’esame finale verterà oltre che sullo studio delle fonti, anche sull’opera che lo studente ha scelto per la lettura e l’approfondimento.


Bibliografia:

Povertà e ricchezza nel Cristianesimo antico (I-V sec.). XLII Incontro di Studiosi dell’Antichità Cristiana, SEA 145, Roma 2016; M. G. Mara (a cura di), Ricchezza e povertà nel Cristianesimo primitivo, Città Nuova, Roma 1998. Ulteriore bibliografia sarà offerta durante il corso.