Seminario sulla religiosità popolare

Istituto Superiore di Scienze Religiose

Laurea Magistrale in Scienze Religiose

Indirizzo Pastorale



Anno di corso: 2
Crediti: 3
Docenti

Obiettivo:

Questo seminario offre allo studente un percorso il cui obiettivo è anzitutto riuscire collocare nel suo posto specifico la pietà popolare nel confronto con la liturgia, per giungere così ad una “armonica composizione”, superando i pericoli di una “sterile contrapposizione”, e riconoscere alla pietà popolare l’alto valore missionario che le è proprio. Solo così si può giungere a riconoscere in essa “l’incarnazione della fede cristiana in una cultura popolare”, che pertanto non è e non la si può considerare realtà statica, cristallizzatasi nel passato e ormai destinata ad essere puro “reperto archeologico”, ma piuttosto “realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è protagonista” (cfr. EG,122). In tal modo si potrà giungere ad uno sguardo purificato sulla pietà popolare, così che nella nuova evangelizzazione essa non venga ignorata, né trattata con indifferenza o disprezzo, in quanto ricca di valori, ma allo stesso tempo possa essere continuamente evangelizzata, perché la fede che esprime divenga atto più maturo ed autentico (cfr. VQA,18).
Pertanto, insieme e in gruppi, si tenterà un lavoro di rilettura di forme di pietà popolare presenti nelle nostre Chiese locali, cogliendone il nucleo storico, il dato antropologico e lo spessore spirituale, individuando in esse i tratti specifici di una “teologia del popolo e dal popolo”.
Inoltre, si cercherà di condurre gli alunni a sviluppare una creatività matura nel proporre e articolare forme di pietà popolare (Rosario, Via Crucis, Via Lucis, Tridui, Settenari, Novene) che siano in armonia con il mistero pasquale e che partano e conducano alla celebrazione liturgica del mistero di Dio nel tempo e nello spazio.
 


Programma:

Il seminario prenderà le mosse dalla riflessione offerta dal Direttorio su pietà popolare e liturgia, per ricostruire il complesso rapporto tra queste due espressioni oranti del popolo di Dio, suscitate entrambe dallo Spirito Santo, per scoprire come la preponderanza che nel tempo la pietà popolare ha assunto dipende soprattutto dai tratti di immediatezza e spontaneità che la caratterizzano, delineando in tal modo l’homo religiosus come “uomo sensibile”, ossia che cerca il coinvolgimento pieno dei propri sensi nel rapporto con Dio. La riflessione magisteriale degli ultimi decenni ci mostrerà lo sguardo amorevole e grato verso tali forme, pur nella consapevolezza di necessarie purificazioni e talvolta correzioni forti nei confronti di alcune sbavature che hanno condotto alla deriva il valore sacro di qualcuno di questi atti. Si coglierà con attenzione come esse siano davvero forma valida e non trascurabile del sensus fidei del popolo di Dio e, come afferma il Direttorio, “frutto dello Spirito Santo”, fino a costituire un vero e proprio “sistema immunitario della Chiesa”, profondamente fecondo per il cammino del popolo credente e per la declinazione nello spazio e nel tempo del mistero pasquale. Quindi, si passerà ad esaminare concretamente alcune espressioni della pietà popolare, usate e conosciute in tutta la Chiesa, ed espressioni proprie delle nostre Chiese locali. 

Metodo:
Il percorso si articolerà in quattro momenti: nel primo, si ripercorrerà brevemente la storia del travagliato rapporto tra liturgia e pietà popolare, fino al Direttorio e al magistero attuale, per poter rintracciare i criteri necessari per la giusta valutazione e il rinnovamento della pietà popolare. Nel secondo, si esaminerà l’articolarsi della pietà popolare nel ritmo dell’anno liturgico, che è “celebrazione continuata e progressiva di tutto il piano della salvezza”(RdC,116), per poter cogliere l’aderenza feconda che aiuta ad interiorizzare il mistero ma anche le possibili dissonanze. Nel terzo, si passerà ad una lettura di alcune forme di pietà popolare delle nostre chiese locali, nelle loro espressioni di gesti, riti, canti e preghiere, che hanno sorretto e alimentato la fede del popolo di Dio, per metterci in ascolto del sensus fidei che da queste promana. Nel quarto, gli alunni si cimenteranno nella lettura in gruppi di forme di pietà popolare che essi stessi sceglieranno, dal punto di vista storico, antropologico, teologico e spirituale. Infine, ciascuno proverà ad elaborare un testo in cui mettere in atto l’armonizzazione feconda tra liturgia e pietà popolare.


Avvertenze:
Bibliografia:

Congregazione per il Culto divino, Direttorio su pietà popolare e liturgia, LEV; M.Sodi – G.La Torre (a cura di), Pietà popolare e liturgia. Teologia, spiritualità – Catechesi – Cultura, LEV; F. Trudu, La pietà popolare come “forma” celebrativa della Chiesa locale nell’anno liturgico, in Riv.Lit. 103 (2016); C. Maggioni, cosa significa educare alla pietà popolare” a partire da SC 13, in Riv.Lit. 89 (2002); La Settimana Santa: liturgia e pietà popolare, Pontificia Facoltà teologica di Sicilia S. Giovanni Evangelista (ed).