Teologia fondamentale
Corso Istituzionale di Teologia
Anno di corso: 1
Crediti: 6
Docenti
All’interno dell’obiettivo generale del 1 anno «l’uomo e la domanda della fede», si determina, per il corso di Teologia fondamentale, il compito nodale (obiettivo generale del corso) di raggiungere una conoscenza dell’evento della Rivelazione con la quale il Dio di Gesù il Cristo «nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici […] per invitarli e ammetterli alla comunione con sé» (Vaticano ii, Dei Verbum, 2); un secondo specifico obiettivo è di comprendere adeguatamente il compito e la modalità della trasmissione e della interpretazione della Rivelazione nella Chiesa; un terzo obiettivo è quello di definire in modo credibile una teologia della fede; infine il quarto obiettivo è di porsi come auditus temporis verso il pluralismo religioso e il dialogo con la scienza e la cultura. Il conseguimento di questi quattro obiettivi specifici decide la costruzione del percorso e la scelta dei contenuti del corso di una proposta di Teologia fondamentale intesa non solo come teologia della Rivelazione e teologia della fede, ma anche come teologia dalla Rivelazione e dalla fede, capace di corrispondere così a quanto la Scrittura, anima di tutta la ricerca teologica, afferma nella 1 Pt 3,15: «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto».
Programma:
Introduzione: la Teologia fondamentale tra storia e modelli; il valore teologico dell’apologetica cattolica con le tre demonstrationes. La costituzione Dei Filius del Vaticano i e il suo influsso. Il rinnovamento della Teologia fondamentale con la costituzione Dei Verbum; l’enciclica Fides et ratio e l’esortazione post sinodale Verbum Domini. 1. La rivelazione cristiana e la risposta della fede; la Rivelazione di Dio e il suo disegno di salvezza; la Parola di Dio e la Cristologia della Parola; La Rivelazione in eventi e parole, la sua preparazione nella creazione e nell’Antico Testamento culminata in Gesù Cristo, mediatore e pienezza di tutta la rivelazione: il carattere definitivo e inclusivo della rivelazione cristologica; l’atto di fede nell’AT e nel NT; l’atto di fede come adesione personale, libera e ragionata, a Dio che si rivela in Cristo Gesù; la fede come forma singolare di conoscenza: i segni della Rivelazione alla luce di Cristo. 2. Trasmissione e interpretazione della Rivelazione; La tradizione viva della Chiesa; la predicazione apostolica della traditio Iesu, la regula fidei e il nucleo vivificante della traditio apostolorum; il rapporto fra tradizione e scrittura, verità rivelata ed enunciati della fede: le formule di fede e la loro importanza nello sviluppo dottrinale. La Sacra Scrittura nella Chiesa. Canonicità, ispirazione e interpretazione della Scrittura: rilevanza teologica e problematiche connesse. I sensi della Sacra Scrittura secondo la PCB (1993) e il modo in cui la tradizione viva rende operanti le sacre lettere per far risuonare la viva vox evangelii nella Chiesa e nel mondo. Il rapporto fra Scrittura e teologia: “la Scrittura come l’anima della teologia”. L’interpretazione teologica della Scrittura a partire dall’unità delle Sacre Scritture, dalla tradizione vivente della Chiesa e dall’analogia della fede. Il magistero e la teologia nella Chiesa. Il rapporto tra teologia e magistero: il magistero come testimonium fidei e la teologia come intellectus fidei: la loro interrelazione e servizio alla fede di tutto il popolo di Dio. 3. La credibilità della Rivelazione in Gesù Cristo: La credibilità come proposta di senso teologico, storico e antropologico; la ricerca storica sulla “memoria Iesu”; il mistero di Gesù di Nazareth, i suoi titoli: Messia-Cristo, Figlio dell’Uomo, Figlio, Signore. In Gesù Cristo, universale concretum personale, tutta la rivelazione salvifica è data e compiuta nel frammento; la sua valenza antropologica e soteriologica universale; la risurrezione di Gesù di Nazareth; la testimonianza pasquale del NT e il suo linguaggio; i ‘segni’ della realtà dell’evento pasquale: le cristofanie come rivelazione; la tomba vuota come segno aperto; la missione come inizio della comunità ecclesiale. Gli oculi cordis illuminati e la fides oculata come accesso all’evento pasquale. La Chiesa sacramento di Cristo nel mondo. Il “luogo” della Chiesa nel credere: il passaggio da motivo di credibilità a sacramento di salvezza. Necessità della Chiesa: la Chiesa, in continuità e diversamente da Cristo, come universale concretum sacramentale. Il “luogo” della Chiesa nel credere: la testimonianza e il martirio come vie per la credibilità ecclesiale. 4. La TF auditus temporis. La funzione salvifica delle religioni secondo il paradigma cristologico inclusivo. Il rapporto tra fede e cultura. Il rapporto tra scienza della fede e scienze naturali.
Metodo:
A causa del suo oggetto proprio, l’evento della rivelazione e la sua credibilità, le lezioni vengono condotte secondo il metodo “integrato” tra apologetica e sistematica, con la scelta precisa della Scrittura come anima di tutta la Teologia e della Tradizione, padri, dogmi, teologi, come luogo vivo della fede. Particolare attenzione viene data alla questione della credibilità e del senso, tra fede e ragione, tra filosofia e teologia, optando decisamente per le categorie della storicità e della mediazione. In modo da presentare in modo completo una teologia della Rivelazione e della fede secondo la costituzione conciliare Dei Verbum, considerata vera bussola per tutto il percorso. Peculiare considerazione viene data anche all’identità del destinatario contemporaneo della proposta della fede e alla teologia fondamentale come auditus temporis, soprattutto in questo contesto postmoderno ecclesiale di non facile evangelizzazione. Il metodo integrato di apologetica e sistematica e le categorie di storicità e di mediazione, pongono il trattato in strettissima relazione sia con il corso di Introduzione alla Teologia, come teologia della fede; sia con i corsi sistematici di Ecclesiologia, Trinitaria, Cristologia, a causa dell’evento della Rivelazione; sia con le scienze umane, e in particolare con la filosofia, per la questione della credibilità; sia con le scienze storiche teologiche, per la questione della storicità e la trasmissione della Rivelazione, e infine con le scienze bibliche per il suo approfondire la questione delle Sacre Scritture e il fare teologia dalla Rivelazione; come auditus temporis la pongono in relazione con le scienze naturali e con una corretta teologia cristiana delle religioni, oltre che con la teologia pastorale per il dialogo con la cultura. Le lezioni frontali saranno accompagnate da uno “schema dei punti chiave” dell’argomento trattato, completato con riferimenti bibliografici, o con citazioni da fonti della Scrittura e della Tradizione. Lo studio delle lezioni attraverso un manuale e gli appunti deve essere completato dalla lettura personale di un testo di un teologo, concordato direttamente con il docente, e su cui comporre una breve nota di lettura, di massimo tre pagine, da consegnare entro la fine del ii semestre. La valutazione finale terrà conto tanto della partecipazione attiva e corretta alle lezioni, con il raggiungimento della conoscenza adeguata degli argomenti sviluppati nel corso delle lezioni verificato attraverso il colloquio di esame finale del corso su punti indicati in un tesario, quanto della rielaborazione personale attraverso le prove previste e lo studio creativo.
Avvertenze:
Bibliografia:
Documenti: Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dommatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum; Giovanni Paolo ii, Lettera enciclica sul rapporto fede ragione fides et ratio; Benedetto xvi, Esortazione post sinodale sulla Parola di Dio, Verbum Domini. Testi di studio (a scelta dello studente): S. Piè Ninot, La teologia fondamentale, Brescia 2010; G. Lorizio (a cura di), Teologia Fondamentale, 1-2 voll., Roma 2010; A. Toniolo, Cristianesimo e Verità. Corso di teologia fondamentale, Padova 2004; J. Wicks, La divina rivelazione e la sua trasmissione, Roma 1999. Testi consigliati per l’approfondimento: H. Newmann, La grammatica dell’assenso, Milano 2005; K. Rahner, Uditori della Parola, Roma 2000; H.U. von Balthasar, Solo l’amore è credibile, Roma 1982; Teologia della storia, Brescia 1959; H. de Lubac, Storia e Spirito, Milano 1985, pp. 321-363; La divina rivelazione e il senso dell’uomo, Milano 1985; C. Theobald, Sulle orme della Dei Verbum, Bologna 2011; Y. Congar, La Tradizione e la vita della Chiesa, Roma 2003; R. Latourelle, A Gesù attraverso i vangeli, Assisi 1979.