Dimensione terapeutica del sacramento della Penitenza-Riconciliazione

“Tornerò alla casa di mio Padre come il prodigo, e sarò accolto. Come ha fatto lui, farò anch’io: non mi esaudirà forse? Ecco, busso alla sua porta, Padre misericordioso; aprimi, perché io entri, perché non mi perda e mi allontani e perisca! Mi hai fatto tuo erede, ed io ho abbandonato la mia eredità e dissipato i tuoi beni; che io sia ormai come un mercenario e come un servo!
Abbi pietà di me come del pubblicano ed io vivrò per la tua grazia! Perdonami i peccati, come hai perdonato alla peccatrice, o Figlio di Dio! Traimi come Pietro dai flutti! Abbi pietà della mia malizia e ricordati di me, come ti sei ricordato del ladrone!
Cercami Signore, come la pecorella smarrita, e mi troverai; e sulle tue spalle, Signore, portami alla casa del Padre!
Aprimi gli occhi come al cieco, perché io veda la tua luce! Aprimi le orecchie come al sordo, perché io senta la tua voce! Guarisci la mia infermità, come quella del paralitico, perché io dia lode al tuo nome! Purificami dalle mie immondezze con l’issopo, come il lebbroso! Fammi vivere, o Signore, come la fanciulla figlia di Giairo! Guariscimi come la suocera di Pietro, perché sono malato! Risuscitami come il ragazzo, figlio della vedova! Chiamami con la tua voce e sciogli i miei legami come hai fatto per Lazzaro, perché sono morto per il mio peccato, come per una malattia! Sollevami dalla rovina, perché dia lode al tuo nome!
Ti prego, Signore della terra e del cielo, vieni in mio aiuto e mostrami il tuo cammino, perché io venga verso di te! Conducimi a te, o Figlio di colui che è la bontà per essenza, e colma la tua misericordia! Verrò a te e là mi sazierò, nella gioia. Macina per me il frumento di vita, in quest’ora in cui sono spossato!”. (Giacomo di Sarug)